Socrate, comprendendo la vastità e complessità dell’universo creato, capì che per quanto intelligente e educato chiunque possa mai essere, ciò che non sa, sarà infinitamente di più di ciò che potrà mai sapere e quindi affermò che la conoscenza più profonda è il sapere di non sapere.

Shrii Shrii Anandamurti invece è andato oltre, offrendo una soluzione a tale limitazione dell’essere umano, e cioè che se si vuole conoscere tutto, l’unico modo è conoscere una cosa, e quella cosa è il dharma, la conoscenza suprema che rimane nascosta nel nostro cuore. Per questo facciamo sadhana (lo sforzo di meditare regolarmente), aggirando il limite della razionalità insita nella nostra mente, con lo sviluppo dell’intuizione, cioè di quella magica capacità di sintesi che proviene direttamente dalla misteriosa qualità infinita che si cela nella nostra coscienza.

Più sviluppiamo l’intuizione e più le distrazioni di Maya diventano inefficaci perché riusciamo comunque a percepire il Baba Nam Kevalam, il mantra universale che significa: tutto è infinto Amore, e che ci ricorda come l’essenza d’Amore esista e vibri in tutto e tutti. L’intuizione di questa verità cambia, elevando la nostra natura, liberando la coscienza perché possa controllare la mente e i suoi tanti limiti e desideri mondani.

Grazie a questo potere intuitivo un sadhaka (chi fa meditazione) riesce man mano a superare le circostanze e i dettami della sua temporanea identità terrena, e riconoscersi in quella suprema. Ovviamente è un processo lungo e irto di ostacoli di ogni tipo e grandezza, che non appaiono a caso ma in base ai nostri personali samskara o debiti karmici.

Per questo abbiamo un gran bisogno dell’invisibile supporto che il maestro spirituale ci offre incondizionatamente da quando, durante l’iniziazione, gli chiediamo con sincerità di essere guidati nel percorso di crescita e realizzazione della nostra vera identità spirituale.

Spesso non riflettiamo abbastanza sull’estrema rarità di tale amorevole guida, che ci insegna come meglio attraversare il mare dei nostri debiti karmici, insegnamenti che ricordati e applicati con sincerità nei mille momenti della vita quotidiana, ci aiuteranno a lasciare questa terra con un grandissimo sorriso interiore, perché prossimi al diventare infinito ed eterno Amore.

Nelle milioni di incarnazioni che ognuno di noi ha avuto, non esiste niente di lontanamente comparabile, e se solo fossimo in grado di comprendere il silenzio della nostra coscienza che ci grida di non sprecare il nostro tempo dietro pensieri e azioni infinitamente meno importanti, non la smetteremmo di ridere e danzare di gioia per essere così a portata della meta.

Dada Ganadevananda