Carissime e carissimi,
vorrei condividere alcune riflessioni con voi per parlarvi di Ananda Marga e della sua missione di propagare una nuova visione di società, basata su valori e pratiche spirituali applicabili a tutti gli aspetti del vivere: una società realmente umana. Il fondatore di Ananda Marga, Shrii Shrii Anandamurti, diceva che lo yogi è essenzialmente una persona pratica, cioè che va al sodo quando si tratta di ciò che è necessario fare per progredire spiritualmente, e in particolare per aiutare gli altri a fare lo stesso.
Il ‘sodo’ sono certamente le pratiche personali ma anche il sublimare le tante limitazioni collegate alla nostra identità, cioè i condizionamenti e le aspettative che definiscono la nostra realtà familiare, lavorativa e sociale.
Dopotutto, inserire nella nostra vita quotidiana le pratiche yogiche (meditazione, asana, corretta alimentazione ecc.), richiede un livello di determinazione non comune. Ma questo è il segreto, secondo l’antica ”formula yogica”, per sviluppare amore e cura per tutte le cose, incrementando il sincero impegno personale.
Shrii Shrii Anandamurti ispirava le persone a diventare “veri” esseri umani non solamente per l’aspetto fisico, ma anche per la qualità delle azioni, della profondità di pensiero e della forza d’animo. Apportare tali cambiamenti non è però un’impresa semplice, poiché la cosa più difficile è cambiare se stessi.
Ma cambiare, dal punto di vista yogico, vuol dire muoversi verso una direzione di continuo miglioramento. La società tutta cambierà solo quando ogni suo elemento comprenderà che l’armonia del vivere comune dipende prima di tutto dall’armonia interiore di ogni individuo, e quando ognuno farà, del proprio cambiamento individuale, una priorità su tutto il resto.