Cos’è il Tantra? Il Tantra non ha nulla a che vedere con pratiche sessuali o di coppia. Questa è purtroppo una grossolana distorsione, avvenuta nel tempo, di un profondo e antichissimo messaggio sociale e spirituale.
Lo sforzo eseguito per accettare e lottare contro tutti gli ostacoli e per muoversi dall’imperfezione alla perfezione è il vero spirito del Tantra. Ogni individuo si muove all’interno di un ciclo cosmico, da uno stato di coscienza meno sviluppata ad uno stato altamente sviluppato.
Il Tantra è un’antica scienza spirituale, insegnata originariamente in India più di 7000 anni fa. La radice acustica TAN significa in sanscrito “espansione” mentre TRA significa “liberazione.
Il Tantra è la pratica che eleva l’essere umano, attraverso un processo che porta la sua mente ad espandersi. L’essere umano passa così dall’imperfezione alla perfezione, dal crudo al sottile, dalla limitazione alla liberazione.
Tutte le pratiche per l’autorealizzazione insegnate nell’Ananda Marga, se effettuate con regolarità, comportano un’inevitabile trasformazione ed un processo di graduale evoluzione fisica, psichica e spirituale. Durante tale processo nascono molti ostacoli e situazioni conflittuali nel mondo interiore del praticante e nel mondo esteriore. Il Tantra è lo spirito di lotta con cui il praticante affronta i propri blocchi ed ostacoli interiori, poichè la lotta è l’essenza della vita e dove c’è lotta li vi sarà pace. Lo sforzo effettuato per superare tali ostacoli interiori comporterà una maturazione psico-spirituale nel praticante e una maggiore capacità di affrontare le problematiche relative alla vita quotidiana.
Alcuni cenni storici
Lo sviluppo del Tantra è intrecciato con lo sviluppo della civilizzazione dell’antica India. Nel periodo in cui il Tantra emerse, come un’importante pratica spirituale, l’India stava attraversando un periodo storico cruciale. Le tribù nomadi dell’Asia Centrale, gli Ariani, iniziarono ad entrare nel paese e lo chiamarono Bharata Varsha (la terra che alimenta ed espande l’essere umano). Sebbene gli Ariani fossero per cultura nomadi e guerrieri, tra loro vi erano alcuni saggi conosciuti come Rishis che iniziarono a porsi interrogativi sull’origine e sul destino dell’universo. Questi saggi proponevano insegnamenti orali che furono più tardi raccoltii in libri conosciuti come i Veda. In quest’epoca, nacque una grande personalità: Sadashiva, conosciuto anche come Shiva.
Egli fu un grande maestro spirituale, fu il primo a dare all’umanità una presentazione sistematica della spiritualità. Shiva fu anche il fondatore del sistema di musica e danza indiana e della medicina indiana. Egli giocò un ruolo fondamentale anche nella sfera sociale tanto che venne definito “il Padre della civilizzazione umana “. Un grande contributo di Shiva fu l’introduzione del concetto di dharma.
Dharma è una parola sanscrita che significa “caratteristica innata”. Qual è la caratteristica innata e speciale dell’essere umano? Shiva spiegò che l’essere umano desidera molto di più che il mero soddisfacimento dei propri sensi e che, a differenza di piante e animali, quello che realmente ricerca è la pace assoluta. Questo è lo scopo della vita umana. Le tecniche e gli insegnamenti che egli diede, resero l’uomo in grado di raggiungere questa meta. Un elemento importante nel Tantra è la relazione tra il Guru e il discepolo. Guru significa “colui che disperde l’oscurità”, Shiva spiegò che per avere un reale progresso in campo spirituale, sono necessari un buon maestro e un buon discepolo. Il Tantraè molto di più di un insieme di tecniche di Yoga o di meditazione. Secondo il Tantra, la lotta è l’essenza della vita.
La scienza o quel processo sistematico che libera l’individuo dal legame della pigrizia e della letargia è chiamato tantra.
Shrii Shrii Anandamurti