Si dice che uno dei nomi di Shiva fosse “Ganadeva” che significa “il leader della gente”, in particolare degli intoccabili. Shiva offriva rispetto a coloro che nessuno rispettava e, ignorando i pregiudizi e le proibizioni legate alle caste, iniziava al Tantra sadhana la ‘piccola’ gente.

Pur sapendo infatti che ogni essere vivente (e ogni essere umano) sia egualmente meritevole di cura, e quindi fondamentalmente ricettacolo d’infinito amore condensato, distratti come siamo dai nostri pensieri, preoccupazioni, aspettative e desideri, non trattiamo tutti con la stessa attenzione e con il dovuto rispetto.

Purtroppo, infatti, a causa di cronici difetti sociali, della mancanza di un sistema socio-economico equilibrato in grado di proteggere tutti (e non solo chi si può permettersi di ‘comprare’ politiche favorevoli), tante persone meritevoli non sono rispettate come e quanto dovrebbero.

Non sempre si considera il valore esistenziale di qualcuno cercando di andare oltre il suo valore utilitario. Molto spesso si giudicano le competenze di una persona su criteri “statici” e molto ristretti, la realtà invece è dinamica e apertissima a continui cambiamenti. Non è forse più giusto considerare le potenzialità uniche celate nell’universo interiore di ogni essere umano? E che dire di quella capacità insita nella mente umana di espandersi e cambiare a tal punto da permettere anche al peggiore criminale di diventare un santo?

Per questo Shrii Shrii Anandamurti ci ha fortemente incoraggiati a prestare la nostra voce a chi non ha la possibilità di difendere la propria dignità e i propri diritti.

Vorrei tanto che tutti avessero l’opportunità di gioire allo stesso modo ed è proprio questo il senso dell’esistenza stessa dell’Ananda Marga: organizzarsi perché tutti offrano e ricevano rispetto e amore, come avviene in ogni famiglia umana

Dada Ganadevananda